I 50 anni di Giant e quelle bici che hanno fatto la storia...

2022-09-17 04:27:47 By : Mr. JEZE ALEX

Il paddock del Misano World Circuit in occasione dell’Italian Bike Festival 2022 ha celebrato i 50 anni di Giant.

Giant Manufacturing Company viene fondata ufficialmente il 27 ottobre 1972 a Dajia (distretto di Taichung) da King Liu. I primi telai in acciaio sono il frutto di una missione ben precisa: “creare biciclette di qualità per migliorare la vita dei ciclisti”. Nel 1981 nasce il marchio Giant. Un successo crescente: da Taiwan al mercato Europeo passando per l’Europa, il Nord America fino a conquistare la scena mondiale.

Dal 1994 la società è quotata alla Borsa di Taipei (Taiwan Stock Exchange, TWSE) e ha saputo conquistarsi il titolo di “più grande produttore di bici al mondo” grazie alla sua capacità di lavorare come terzista (OEM, original equipment manufacturer).

Una capacità produttiva fuori dal comune ed un’esperienza di lungo corso permettono a Giant d’offrire biciclette di alta qualità ad un prezzo accessibile attraverso gli oltre 12mila punti vendita autorizzati attivi in tutto il mondo.

Le biciclette Giant continuano ad essere protagoniste del grande ciclismo e continuano ad arricchire un’eredità tecnica importante.

Alcuni modelli sono impressi nell’immaginario collettivo al punto da diventare indimenticabili. A partire dalla prima TCR (Total Compact Road): è il 1997. La bicicletta portata in auge dal Team Once viene addirittura prodotta per ruote da 26”. Un modello utilizzato al Giro d’Italia 1999 da Laurent Jalabert. Gli appassionati di lungo corso si ricorderanno che ai piedi delle salite più lunghe il francese era solito fermarsi a bordo strada per abbandonare la classica 28”.

Di seguito vi proponiamo alcuni modelli iconici che Giant Italia ha esposto nel paddock del Misano World Circuit in occasione dell’Italian Bike Festival.

A fine anni ’80 viene presentata la Cadex 980 C, prima bicicletta del marchio taiwanese con tubazioni in fibra di carbonio e congiunzioni in alluminio.

Uno dei primi tentativi al mondo di sviluppo di una bici con un’anima in materiale composito propone un curioso paradigma: la forcella è in lega di alluminio (CAD Alloy). Una soluzione che di lì a pochi anni con l’avvento delle prime leghe di alluminio superleggere verrà ribaltato.

Ci sono alcuni momenti nella storia del ciclismo che segnano un punto e a capo. Nel 1997, nel pieno di un’evoluzione tecnica che coinvolge tutte le discipline del ciclismo, Giant presenta la prima TCR.

Una design che è vera e propria icona per tutti coloro che amano la tecnica. Il telaio colpisce per lo sloping molto accentuato, quasi estremo. Il tubo orizzontale molto inclinato contribuisce a “tagliare” il piantone innescando un risparmio di peso. Una soluzione che ancora oggi viene utilizzata per aumentare la rigidità e la reattività di molte biciclette destinate ad uso sportivo. La prima TCR non era esposta a Italian Bike Festival, ma ci è sembrato doveroso ricordarla…

Nel 2002 lo spagnolo Joseba Beloki (Team Once-Eroski) viene visto in sella ad una nuova TCR… È il primo modello con telaio e forcella interamente in fibra di carbonio. L’anno seguente debutta a catalogo la TCR Composite 1 allestita con gruppo Shimano Ultegra 18v e ruote Mavic Cosmos.

Il carbonio T-700 vede le fibre disposte tutte in un’unica direzione aprendo così la strada all’impiego di pelli unidirezionali (UD). La TCR con telaio in lega di alluminio AluxX SL 6013 fa un passo di lato a favore del carbonio, nonostante un peso che ancora oggi rimane di tutto rispetto: 1.050 g in taglia M.

Nel 2009 Giant si lega al Team Rabobank. La Giant TCR Advanced SL viene utilizzata dal russo Denis Menchov che vince il Giro d’Italia del Centenario. Da quel momento in poi la TCR subirà tante evoluzioni, ma non rinnegherà mai la sua linea distintiva e… il reggisella integrato (almeno nelle versioni top di gamma).

100. Un numero che porta bene al marchio taiwanese perché nel 2017 Tom Dumoulin vince la 100esima edizione del Giro d’Italia.

Nel 2020, grazie alla collaborazione con gli atleti del Team CCC, viene presentata la 9° generazione della TCR. Ogni singolo telaio Advanced richiede da 200 a 500 pezzi di tessuto tagliati a laser in 100 forme e 200 dimensioni. Ogni singolo disallineamento all’interno dello stampo viene “punito” con un severo controllo qualità. Il rischio è quello di compromettere l’integrità dell’intera struttura.

A Misano abbiamo potuto ammirare un’altra bici iconica: la Giant MCR. Fa il suo esordio sulla scena mondiale nella primavera del 1997. Dietro c’è la mano di Mike Burrows, già “padre” della piattaforma TCR, che nel 1992 aveva creato la Lotus da pista utilizzata da Chris Boardman per conquistare l’oro olimpico nell’inseguimento.

L’innovativa MCR che oggi non potrebbe essere utilizzata in competizioni ufficiali UCI (il regolamento impone un telaio con geometria tradizionale costituita da due triangoli, ndr) veniva proposta in un’unica taglia: M.

La struttura principale in fibra di carbonio monoscocca è abbinata ad una forcella Giant Carbon Fiber Aero Fork.

Il limite imposto da un’unica taglia viene in parte superato dall’attacco manubrio regolabile Mike Burrows Alloy, che ospita una piega manubrio Cinelli Touch E. Il reggisella aero in carbonio Mike Burrows Design è un’altra chicca del progetto MCR, così come un primordiale approccio ad un passaggio cavi semi-integrato.

Una menzione a parte la meritano le ruote che fin dal primo impatto assieme al telaio catturano l’attenzione. Cerchi Rigida CSU in lega di alluminio che ospitano 12 raggi intercambiabili Aero Carbon all’anteriore e 16 al posteriore. Mozzi Giant EXT Pro Carbon con flangia maggiorata in grado di agevolare le operazioni di ripristino.

La MCR veniva proposta in due versioni, MCR 1 e MCR 2, allestite rispettivamente con gruppo trasmissione Shimano Dura-Ace e Shimano 600 Ultegra. Colore unico per entrambe le piattaforme: Violet Accent (MCR 1) e Blue Accent (MCR 2).

Giant Italia, filiale diretta attiva dal 1 settembre 2015, ha esposto a Misano solo una minima parte delle biciclette che hanno contribuito a scrivere e descrivere pagine che valicano i confini di una storia aziendale. E la corsa continua…

Per maggiori informazioni: giant-bicycles.com/it

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